Mercato edilizio la svolta di Mestre

L’ex Umberto I acquisito, all’asta, per 26,5 milioni di euro, dal gruppo Alì Spa. La torre San Lorenzo, incompiuta di via San Pio X, acquistata ad una vendita fallimentare per 3 milioni di euro dalla società nata tra Gasparini (Superbeton) e l’avvocato Matteo Caprioglio. Ancora, dopo 30 anni di attesa, viene annunciata la prossima nuova “vita” del rudere di via Mestrina che è tra i dieci fabbricati dove la 2M Home realizzerà 84 nuovi appartamenti di design, dopo aver inaugurato il residence Catalani di via Miranese pochi giorni fa. Gli altri cantieri sono a Carpenedo, in viale Garibaldi, in via Lavaredo e in via Vallon; a Mestre, in via Bissuola e via Monteverdi; a Zelarino, in via Longhi. Ancora: la vendita da parte del distretto M9 della Fondazione di Venezia alla Dh Hotel dell’edificio di via Meucci che verrà abbattuto per creare una area verde a ridosso dell’ingresso del futuro albergo a cinque stelle di via Pascoli che è in via di progettazione da parte dello studio di architetti Sauerbruch e Hutton, lo stesso che ha disegnato l’edificio del museo del Novecento, emblema di una Mestre che cambia all’insegna di una architettura moderna e green. Il mercato edilizio cittadino si sta rianimando. «Noi lo dicevamo da tempo ma oggi è una realtà sotto gli occhi di tutti», dice l’assessore all’Urbanistica Massimiliano De Martin. «Un altro dato rilevante è che all’inizio della nostra amministrazione il Comune incassava 200 mila euro al mese di oneri di urbanizzazione. Oggi viaggiamo ad un milione e mezzo di euro al mese. Effetto», continua l’assessore, «di un mix favorevole: dopo la grande crisi economica del 2008, oggi gli immobili hanno prezzi favorevoli e in genere tutto il settore è uscito dalla bolla del passato che aveva gonfiato i valori». Il riferimento è anche al passaggio da lira ad euro che aveva gonfiato il mercato edilizio. Insomma, insiste De Martin, le recenti acquisizioni confermano che investire su Mestre è tornato ad essere conveniente.

«Attendiamo i compratori per dialogare e capire quali sono i loro progetti su queste aree importanti», dice.

Sull’ex Umberto I si gioca una partita importantissima per Mestre. Che passa anche per il mantenimento del parcheggio in gestione ad Avm anche se l’area vedrà i cantieri di valorizzazioni del gruppo Alì.

«Ne discuteremo ma anche i compratori, credo, siano consapevoli della utilità di quel parcheggio per Mestre», aggiunge De Martin, «e credo che siano consapevoli della necessità di prevedere all’ex Umberto I un mix di funzioni pubbliche e private». L’assessore si lascia andare anche a nuove speranze. Altri complessi sono in abbandono da tempo e l’esempio è quello degli appartamenti vuoti, al grezzo avanzato, di via Sansovino realizzati nell’area ceduta a privati dopo la permuta Comune-Enel per acquisire villa Erizzo. Un cantiere edilizio interrotto da un fallimento: «Spero si facciano avanti al più presto compratori con progetti interessanti per quell’area che vede un pacchetto consistente di alloggi ora in abbandono».

E i cittadini? Il comitato Umberto I (composto da varie associazioni cittadini) prosegue gli incontri tecnici per una prossima assemblea pubblica e per una scaletta di proposte “dal basso” da presentare al gruppo Alì e al Comune di Venezia. Il comitato è consapevole dell’importanza della posta in gioco: «Grandi trasformazioni attendono il centro di Mestre e i cittadini hanno diritto di ragionare su eventuali impatti su commercio, viabilità e urbanistica, ma anche sul futuro dei padiglioni e sul parco del Marzenego e la tutela dell’area storica e la sua valorizzazione», dicono.

(Articolo preso da: La Nuova di Venezia e Mestre di Mitia Chiarin)