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Cinque nuove palazzine per venticinque famiglie. Ecco il piano della 2M

Dopo la “Mestre di Domani” parte il progetto “Mirano di domani” della 2M Home. L’azienda di costruzioni presenta i prossimi 5 interventi di riqualificazione edilizia a Mirano che daranno vita a nuove palazzine residenziali per almeno 25 nuove famiglie.

Primo atto l’intervento in via Rossini, a due passi da centro e scuole, dove sta nascendo un residence con 5 appartamenti. Un progetto fermo da 5 anni è stato totalmente ripensato. Si proseguirà nelle vie Grimani, Padova, Rosselli e Scaltenigo. «Per noi, che veniamo da piccole realtà paesane e che abbiamo visto in Mestre una città in crescita ed evoluzione, Mirano è in qualche modo il punto di congiunzione tra la piccola realtà locale e il fermento di una città in evoluzione. Per questo abbiamo deciso di investire con consapevolezza e rispetto», spiega Mattia Campagnaro, amministratore delegato di 2M Holding Spa.

L’intervento di via Rossini prevede due appartamenti al piano terra con scoperto e giardino privato. Al primo piano tre appartamenti con terrazze abitabili da circa 30 metri quadri e al secondo piano un appartamento con terrazza abitabile e solarium da 50 metri quadri. Si tratta del primo atto di un programma che prevede la demolizione di costruzioni obsolete nelle zone centrali di Mirano e l’edificazione di nuove palazzine piccole, con 4-5 appartamenti ciascuno. Niente torri, quindi. Gli interventi sono accomunati da un capitolato “tutto incluso” che replicalo stile costruttivo di 2M già mostrato con gli interventi realizzati a Mestre come in via Mestrina, Noale, Salzano, Olmo di Martellago e Maerne: ampie terrazze, facciate dal gusto contemporaneo e ingressi prestigiosi. «Trasmettiamo i valori di 2M Home a tutto tondo: lo facciamo sostenendo anche eventi locali, attività aggregative e cercando di coniugare eleganza e lo stile con la riqualificazione edilizia e la necessità di lasciare questo luogo un po’ più bello di come l’abbiamo trovato», conclude Campagnaro.

(Articolo tratto da: La Nuova Venezia)